Una gita scolastica molto particolare ieri per alcune classi dell’Istituto Salesiano Don Bosco di Cagliari.
Abbiamo visitato – ed è stato un grande dono – l’ex aeroporto militare di Elmas e le attuali strutture che si occupano della sicurezza e dell’organizzazione del nuovo scalo. Il percorso è iniziato dalla torre di controllo, il punto nevralgico di tutto, dove i controllori di torre gestiscono quotidianamente il traffico aereo. Lavoro molto complicato e particolarmente stressante soprattutto nel periodo estivo quando aumenta il traffico aereo. Abbiamo inoltre incontrato i nuclei della Guardia di Finanza e dei Carabinieri che con molta passione e dedizione sorvegliano il territorio dall’alto. Hanno raccontato d’aver intrapreso questa non semplice professione per passione e senso civico.
Questi due nuclei sembrano molto simili ma in realtà operano in ambiti differenti.
Il gruppo della Guardia di Finanza, infatti, si occupa del controllo dei mari e delle coste, supportando le unità marittime e monitorando le piantagioni illegali di sostanze stupefacenti e abusi edilizi.
Il nucleo dei carabinieri invece interviene in tutte quelle situazioni che riguardano un’attività terrestre più attiva, i loro mezzi vengono utilizzati non per semplice ricognizione ma come veri e propri mezzi di trasporto per permettere ai militari di intervenire rapidamente anche in zone difficili da raggiungere via terra.
Molto interessante è anche il rapporto con i cani dei rispettivi nuclei cinofili. Questi animali con incredibile intelligenza riescono a svolgere varie mansioni, come cercare sostanze stupefacenti, soldi… Gli addestratori hanno sottolineato che i cani non lo vedono come una costrizione ma si tratta di una attività ludica, che rappresenta per loro una gratificazione.
Per quanto mi riguarda, ho appreso molto da questa attività di orientamento, un vero e proprio viaggio esperienziale all’interno di un sistema complesso grazie al quale viene semplificato per noi il senso e l’idea del viaggio. Chi si imbarca in un aereo quasi mai immagina che cosa muova quel motore in termini di impegno, tecnologia, studi, rapporti.
Insomma, una sorta di metafora di quel viaggio che è la vita.
Articolo di Andrea Liori
